Premessa
Nel 2009 nasce il progetto di ricerca-intervento I.C.A.R.U.S. (Inter Cultural Approaches for Road Users Safety), approvato e finanziato dalla Comunione Europea. La nascita di I.C.A.R.U.S. è stata possibile grazie ai risultati delle indagini delle varie edizioni di ICARO e delle verifiche effettuate sulla sua efficacia.
Obiettivi
Con questo progetto, l’Italia ha realizzato per la prima volta un modello di formazione, condiviso con tutti i Paesi dell’Unione Europea, coinvolgendo così più di ventimila studenti delle scuole secondarie. L’obiettivo di I.C.A.R.U.S. è stato quello di costruire una rete di ricercatori, educatori e operatori di Polizia per avviare una ricerca sui comportamenti mantenuti alla guida dai giovani guidatori e sui fattori di rischio che possono entrare in gioco al fine di interferire mettendo in pericolo la vita propria e altrui. L’idea del progetto è stata quella di creare un linguaggio comune a tutti i giovani europei, tenendo conto delle diversità culturali e normative presenti tra i paesi.
I.C.A.R.U.S è stato sviluppato in tre aree diverse. (“Metodologia”).
La prima riguarda la creazione di una rete europea di istituzioni nazionali per la promozione della sicurezza stradale che con l’utilizzo di uno strumento comune di misurazione avrebbe analizzato i fattori coinvolti nei comportamenti di rischio dei giovani guidatori.
La seconda ha riguardato la realizzazione di uno studio su un ampio campione di giovani, per: a) fattori di rischio comuni e quelli specificatamente nazionali; b) valutazione delle variabili individuali predittive dei comportamenti a rischio cioè, il loro atteggiamento verso la sicurezza stradale, le loro caratteristiche e abitudini; c) definire l’ esistenza di gruppi di guidatori ad alto rischio di coinvolgimento in incidenti stradali, una volta individuati i tre tipi di stili di guida (a rischio – overconfident – prudente).
La terza, ha previsto un programma di formazione a seguito dei dati raccolti, sviluppato sui fattori di rischio comuni e specifici delle singole nazioni.
Metodo
Agli studenti dai 17 ai 21 anni partecipanti al progetto I.C.A.R.U.S. è stato somministrato un questionario, che si differiva in base al mezzo di trasporto utilizzato:
- guidatore di automobile (anche se utilizza il motorino)
- guidatore di motorino e non di automobile
- non guidatore, né di automobile né di motorino.
Ogni questionario prevedeva dodici scale di misurazione. La scala A (Rundmo e Iversen, 2004), misurava gli atteggiamenti sulla sicurezza stradale dei partecipanti, si concentrava particolarmente su velocità alla guida, violazione delle regole, guida in stato d’ebbrezza.
Ogni item prevedeva una scala di risposta a sei punti da “fortemente in disaccordo” (0) a “fortemente d’accordo”(5), i punteggi più alti rilevavano un atteggiamento negativo nei confronti del Codice della Strada. La scala B misurava l’orientamento del locus of control (Montag e Comrey,1987). La scala C riguardava la percezione del rischio e delle norme sociali; in questa scala veniva richiesto ai giovani di indicare quanto fosse sentita vicina la probabilità di rimanere coinvolti in un incidente stradale rispetto ai loro pari e quanto li preoccupasse questa probabilità; in aggiunta, dovevano valutare su una scala dieci punti, gli atteggiamenti dei loro coetanei e dei loro genitori verso la sicurezza stradale. La scala D misurava la “rabbia alla guida” (Deffenbacher et al., 1994).
La scala E “Normlessness Scale” (Kohen e Schooler, 1983) misurava la mancanza di regole. La scala F prendeva in considerazione gli aspetti di personalità: ricerca di sensazioni forti, aggressività, ansia, coscienza e altruismo. a differenza. Le scale G e H, misuravano il comportamento alla guida e l’esperienza alla guida, rispettivamente di motorini e automobili, chiedendo ai giovani di indicare il numero di chilometri percorsi settimanalmente negli ultimi tre mesi ed indicare se fossero stati multati o fossero stati coinvolti in incidenti stradali nell’ultimo anno. La scala I (Driver Bheavioiur Questionnaire, Reason et al. ,1990) riportava il comportamento di guida al volante; i ragazzi dovevano indicare quante volte avessero commesso errori o violazioni nell’anno precedente.
Nella scala J, dovevano rispondere alle stesse domande, ma rifacendosi ad una situazione ipotetica. Infine le ultime due scale (K ed L) valutavano attitudini, pensieri e comportamenti relativi alla guida sotto l’effetto dell’alcol.
Alcune delle scale utilizzate all’interno della ricerca- intervento I.C.A.R.U.S. corrispondono alle scale utilizzate in ICARO7.
Il progetto I.C.A.R.U.S. ha visto la sua conclusione con tre importanti meeting internazionali, svoltisi a Roma, Lubjana e Bruxelles.
L’ultima tappa, Bruxelles, avvenuta nell’Ottobre del 2011, ha segnato l’ultima fase della ricerca con la presentazione del film Young Europe, che partendo dai risultati raccolti, descrive le storie di giovani guidatori sulle strade di Italia, Francia, Spagna e Slovenia, mostrando quanto la cultura contribuisca ad evitare situazioni pericolose su strada attraverso il rispetto delle regole.
Young Europe, è tratto dall’omonimo libro dello stesso Autore, segue la scia della tournée teatrale del progetto ICARO svolta dalla Polizia di Stato e alterna il taglio del documentario a quello della commedia ed a quello del dramma. Young Europe è oggi uno degli strumenti utilizzati nelle scuole per gli interventi per la sicurezza stradale.
Rassegna stampa
- 11.05.2009 – La campagna della polizia stradale ICARO diventa europea: nasce ICARUS – Ministero dell’Interno
- 11.05.2009 – Conferenza stampa al Viminale per il progetto Icarus – Ministero dell’Interno
- 16.10.2009 – Polizia stradale: con “;Icarus”; si vola in Europa – Polizia di Stato
- 21.09.2011 – ‘Icarus’, a Bruxelles ultima tappa del progetto di educazione stradale per i giovani – Ministero dell’Interno
- 28.11.2011 – Sicurezza stradale: i risultati di Icarus presentati a Roma – Polizia di Stato
- 19.05.2012 – Young Europe, un film per promuovere la sicurezza stradale – Università degli Studi di Firenze
- 09.05.2013 – Young Europe, la sicurezza stradale al cinema – Il Corriere della Sera