Premessa
L’intervento formativo Icaro 10, per i ragazzi di scuola secondaria di primo grado, nasce con il duplice obiettivo di educare i ragazzi al rispetto delle regole del Codice della strada e creare una maggiore prossimità con gli operatori di Polizia. Si vuol avvicinare i ragazzi agli operatori in modo tale che questi ultimi non vengano visti esclusivamente come erogatori di sanzioni, ma anche come punti di riferimento di cui potersi fidare.
Dal punto di vista contenutistico, Icaro 10 mira a trasmettere ai ragazzi alcune informazioni relative a regole da rispettare quando si va in bicicletta (in vista anche del loro prossimo accesso alla guida di motorini e scooter) e ad educarli a riconoscere le diverse responsabilità relativamente agli incidenti che possono verificarsi in strada. Il fine ultimo dell’attività formativa non è solo quello di favorire l’apprendimento delle regole e la conoscenza dei segnali, ma anche quello di modificare un eventuale atteggiamento fatalistico nei confronti degli incidenti stradali.
Incrementando nei ragazzi il senso di responsabilità, si mira infatti a creare dei fruitori della strada che siano veramente convinti dell’utilità del rispetto delle regole e che non si limitino a rispettarle solo per evitare sanzioni, ma perché convinti della loro effettiva utilità. Questa comprensione è certamente possibile, anche in base alle caratteristiche dello sviluppo cognitivo in questa fascia di età (Donsì, 2000; Giannini e Sgalla, 2009).
Introduzione
Con l’intento di raggiungere i fini di cui si è detto nel paragrafo precedente, i contenuti di Icaro 10 sono raggruppati in tre incontri, ciascuno dei quali lavora su uno specifico sotto-obiettivo del programma complessivo.
Il primo incontro si propone di ribadire alcuni concetti fondamentali per la propria e altrui sicurezza in strada, quali i principi generali dell’attraversamento e la distinzione dei vari tipi di segnali stradali.
Il secondo incontro è focalizzato sull’uso della bicicletta, un mezzo che in molte città italiane i ragazzi di questa età utilizzano per spostarsi in strada e il cui utilizzo può essere considerato propedeutico a quello del motorino. Particolare attenzione viene data sia alla conoscenza del mezzo che alla specificità delle regole della strada che con esso bisogna rispettare.
L’ultimo incontro è invece focalizzato allo sviluppo del senso di responsabilità e, per converso, al contrasto di atteggiamenti fatalistici. Una caratteristica dell’età adolescenziale è infatti quella di sottovalutare i rischi che i propri comportamenti possono avere (Bonino, Cattelino e Ciairano, 2003). Con questo intervento si intende contrastare questa tendenza adolescenziale, ponendo rilievo alle conseguenze che possono derivare dai comportamenti rischiosi in strada.
Metodo
La trasmissione dei contenuti relativi all’educazione stradale avviene attraverso diverse strategie didattiche, pensate per essere accattivanti per i ragazzi questa fascia di età. Ci serve innanzitutto di attività pratiche come disegno e simulazioni. Il disegno è una attività molto gradita ai bambini di diverse fasce di età e ancora di interesse per i ragazzi di scuola secondaria inferiore (Cannoni, 2003). In Icaro 10 il disegno viene utilizzato con un duplice scopo: da un lato fornire lo spunto per la discussione su temi rilevanti, come la conoscenza della bicicletta e la prossimità con l’operatore di Polizia e dall’altro essere strumento di valutazione dell’intervento stesso. Il disegno è infatti un ottimo mezzo per ottenere informazioni relative allo sviluppo cognitivo e relazionale del suo autore. Lo strumento d’elezione delle attività dell’intervento è comunque rappresentato dalla discussione sia in piccolo gruppo che con tutta la classe. Studiosi dello sviluppo come Piaget, ma soprattutto Vygotskij hanno evidenziato quanto lo scambio tra coetanei possa essere utile per l’apprendimento. La ripresa di questi classici ha fatto sì che recentemente venisse riconosciuta l’utilità della discussione in classe come strumento didattico (Ajello, Pontecorvo e Zucchermaglio, 1991). Attraverso la discussione, infatti, gli studenti non si limitano a ripetere conoscenze che già possiedono, ma spesso le elaborano e le approfondiscono. All’interno del gruppo non vengono solo presentati risultati acquisiti, ma si producono conoscenze nuove, vagliando e approfondendo le congetture insieme (Cacciamani e Giannandrea, 2004).
Per queste ragioni all’interno di Icaro 10 viene ritenuta di fondamentale importanza la discussione tra pari, che viene ad assumere una valenza particolarmente positiva nell’età adolescenziale, in cui i ragazzi considerano con particolare interesse le opinioni dei loro coetanei (Palmonari, 2001).
Gli effetti positivi della discussione si hanno però soltanto se questa viene gestita in maniera efficace e cioè proponendo argomenti che siano di interesse per i ragazzi e rispettando i loro tempi, temi questi che verranno affrontati nel paragrafo successivo.
Il ruolo del conduttore
Il conduttore in Icaro 10 si trova a rivestire un ruolo molto complesso, che richiede abilità didattiche e psicologiche. Egli infatti, come l’insegnante, ha il compito di trasmettere delle conoscenze, ma al tempo stesso dovrà farlo con un atteggiamento diverso, con un atteggiamento di ascolto non valutativo. Con questo non si vuol assolutamente intendere che al conduttore dell’intervento spetti il compito di entrare nella sfera personale dei ragazzi: anzi è questa una situazione da evitare assolutamente, poiché rischia di mettere in gioco dinamiche di difficile gestione, con esiti sicuramente imprevedibili e potenzialmente negativi. Si vuole invece invitare l’operatore a non porsi come autorità indiscussa, scostandosi dal suo ruolo consueto, poiché solo se i ragazzi si sentiranno protagonisti del processo di ri-scoperta delle regole se ne impadroniranno veramente.
Il conduttore ha infatti la possibilità di trasmettere conoscenze senza però dover fare una valutazione individuale di questo apprendimento, come deve invece fare l’insegnante. È un atteggiamento tipico degli adulti, nei confronti delle generazioni più giovani, quello di “saperne di più” e quindi porre spesso delle domande di cui si sa già le risposte. I ragazzi sono da tempo abituati a questo atteggiamento da parte di genitori ed insegnanti. Al conduttore di Icaro 10 si chiede invece di porsi in una posizione di ascolto, curiosità ed interesse nei confronti dei ragazzi. Dovrà riuscire a convincerli del fatto che è effettivamente interessato a quello che pensano e che non metterà loro un voto per quello che sanno oppure non sanno. Solo in questo modo i ragazzi potranno esprimersi sinceramente all’interno della discussione, senza temere di essere giudicati. Ricordiamo che si trovano davanti non solo all’autorità dell’insegnante ma anche ad una figura che ordinariamente vedono come un tutore dell’ordine; per di più viene messo in discussione non solo ciò che sanno o non sanno, ma anche il loro comportamento in situazioni che a volte sfuggono al controllo degli adulti, visto che un preadolescente non va certo per strada dando la mano a mamma o papà in ogni occasione.
Perché i ragazzi credano nella sincerità di questo atteggiamento di ascolto e accettazione bisognerà cercare di non dare mai indizi che siano in contrasto con questo tipo di rapporto. Quello che si dovrà sempre evitare saranno le valutazioni, mai giudicare il disegno o l’attività di un singolo o di un gruppo meglio rispetto a quella di altri. Cercare di dare sempre degli stimoli generali a tutta la classe. Ad esempio, sarà molto meglio dire collettivamente: “Bene, avete fatto proprio un buon lavoro!” piuttosto che “Bravo! Ma che bel disegno che hai fatto!”, o peggio ancora “Ma come mai non hai finito il disegno?”.
Nel corso dell’intervento è molto importante che i ragazzi siano stimolati a parlare e a rispondere alle domande fatte dal conduttore, perché i contenuti a cui possono arrivare con il ragionamento saranno memorizzati meglio di quelli di quelli suggeriti. Pensate a come ricordate meglio una strada che avete percorso guidando voi, rispetto a quella che avete percorso mentre guidava un altro! Per stimolare la discussione senza esprimere valutazioni ci sono diversi modi: ad esempio riassumere quello che i ragazzi hanno detto senza assumere un tono interrogativo, oppure, per invitarli ad arricchire un contributo, dire ad esempio “Non sono sicuro di aver capito bene. Mi aiuti a capire meglio?”; “Bene, c’è qualcun altro che ha idee su questo argomento?”; oppure riepilogare spesso i contributi già espressi.
Il ruolo dell’insegnante
Icaro 10 è un intervento pensato per essere condotto da un operatore esterno e non da un insegnante, proprio perché si vuole che i ragazzi abbiano chiara l’idea che tutto quanto viene proposto dall’intervento non sarà oggetto di valutazione del loro rendimento. Quando si parla di valutazione dell’intervento, non si intende mai infatti una valutazione del singolo studente, ma dell’efficacia del processo formativo. Non per questo il ruolo degli insegnanti è da considerare di minore importanza: senza la loro concreta collaborazione l’intervento è infatti destinato al fallimento.
In primo luogo, è necessario che uno degli insegnanti assuma la responsabilità del contatto preliminare con gli operatori di Polizia, della lettura dei materiali di lavoro e dell’accoglienza degli operatori nei tre incontri previsti con le classi. Poiché il programma riguarda aspetti della condotta, in linea teorica qualunque insegnante potrebbe occuparsi del progetto; tuttavia sarebbe opportuno che a farlo fosse l’insegnante che maggiormente conosce la classe e che con essa ha il rapporto più costante. Non è tuttavia necessario che le ore in cui si inseriranno le attività di Icaro siano sempre quelle in cui l’insegnante designato dovrebbe svolgere il proprio programma ordinario; qualora si utilizzino anche orari diversi, è comunque ovvio che tale insegnante dovrebbe essere sempre presente.
Vediamo ora più in dettaglio quale ruolo dovrebbe svolgere l’insegnante designato. Egli dovrebbe innanzitutto fornire all’operatore di Polizia le informazioni sulla classe che permettano di calibrare al meglio le attività. Egli può inoltre collaborare con l’operatore nella scelta delle attività poste in alternativa, o sull’attuazione o meno delle attività facoltative; se lo ritiene utile, l’insegnante può anche decidere di svolgere per conto proprio, dopo la conclusione l’intervento, delle attività di consolidamento, eventualmente anche in base ai materiali del progetto non utilizzati.
Mentre è assolutamente auspicabile lo scambio con il conduttore al di fuori della classe, sarebbe opportuno che, durante lo svolgimento dell’intervento in classe, l’insegnante lasciasse completamente il campo all’operatore e mantenesse un ruolo di osservatore. Soprattutto durante lo svolgimento dei disegni e dei questionari di valutazione dell’intervento, è di particolare importanza che l’insegnante non intervenga per non influenzare la prestazione dei ragazzi e far loro capire che tale prestazione non sarà oggetto di valutazione individuale.
Inoltre all’insegnante viene richiesto di somministrare in prima persona i questionari per i ragazzi prima e dopo l’intervento. Affinché questi possano essere degli utili strumenti di valutazione dell’intervento, la loro somministrazione è di importanza cruciale.
Agli insegnanti verrà poi richiesto di valutare, al suo termine, l’intervento. Il loro parere sarà considerato con particolare importanza dal momento che si tratta di osservatori esterni d’elezione per la profonda conoscenza che hanno della classe. L’équipe di lavoro di Icaro ha costruito, di anno in anno, i vari progetti finora implementati tenendo conto delle osservazioni ricevute che costituiscono una base preziosa di miglioramento.
Rassegna stampa
01.03.2010 – ICARO 2010 – Fondazione ANIA
08.03.2010 – Progetto Icaro, parte l’edizione 2010. In calo gli incidenti sulle strade – Ministero dell’Interno
08.03.2010 – Icaro 2010: Presentazione della decima edizione: media – Ministero dell’Interno
09.03.2010 – Icaro 2010 – Milano – Polizia di Stato
24.11.2010 – Progetto Icaro: 10 anni di sicurezza stradale – Polizia di Stato
24.11.2010 – La premiazione del concorso abbinato al Progetto Icaro 2010 – Polizia di Stato
31.12.2010 – Rassegna stampa – Fondazione ANIA