Progetto HASP – Honour Ambassadors against Shame Practices

La violenza legata all’onore (VLO), nell’uso inglese honour related violence (HRV), è un insieme di pratiche utilizzate per controllare il comportamento ed esercitare un potere entro le famiglie, per tutelare i credi religiosi e le tradizioni, e/o l’onore. Tale violenza avviene quando gli aggressori considerano che un individuo, solitamente una donna, abbia disonorato la famiglie e/o la comunità infrangendo il loro codice d’onore. L’individuo viene punito per ciò che ha è o per ciò che viene considerato essere dalla famiglia o dalla comunità il corretto codice di comportamento.

La violenza legata all’onore costituisce un abuso fondamentale dei diritti umani. Non esiste onore nel commettere o nel commissionare un omicidio, un rapimento e molti altri atti che compongono la violenza in nome dell’onore.

La violenza legata all’onore può avere luogo entro i confini nazionali o attraversare i medesimi, entro famiglie estese e comunità. Essa attraversa frequentemente le culture, le comunità e i credi, includendo, in una lista non esaustiva, le comunità turche, curde, afgane, asiatiche, africane, del medio oriente nonché europee. L’espressione è impiegata per indicare la violenza, che spesso esita in un omicidio,attuate in nome del cosiddetto onore. Questa consiste in misura maggioritaria quando le donne sono ferite o uccise per un comportamento considerato immorale e stimato avere infranto il codice d’onore di una famiglia o di una comunità, avendone causato la vergogna.

La lotta alla violenza basata sul genere è riconosciuta come una responsabilità degli atori governativi e non governativi ai livelli nazionali e internazionali. Ogni Stato ha la responsabilità di definire e attuare apposite strategie di lotta alla violenza, in accordo con gli statuti internazionali. In particolare, i “crimini basati sull’onore” sono riconosciuti come una violazione delle norme universali esistenti in materia di diritti umani. La Risoluzione dell’Organizzazione delle Nazioni Unite 55/66 del 31 gennaio 2001, infatti afferma:

Tenendo inoltre in mente che i crimini contro le donne commessi in nome dell’onore costituiscono un problema di diritti umani e gli Stati hanno l’obbligo di esercitare le dovute misure per prevenire, investigare e punire i responsabili di tali crimini e fornire protezione alle vittime, e che il fallimento in questo costituisce una violazione dei diritti umani.”In riferimento all’Europa, l’Assemblea Parlamentare Europea ha votato la Risoluzione 1681, che ha sottolineato l’urgente bisogno di affrontare i crimini basati sull’onore. In tale Risoluzione, l’Assemblea Parlamentare ha evidenziato come il problema dei cosiddetti “crimini basati sull’onore”, lungi dal diminuire, sono peggiorati anche in Europa. Questi colpiscono maggiormente le donne che ne sono le vittime più frequenti, sia in Europa che nel resto del mondo, in particolare luogo nelle comunità e società patriarcali e fondamentaliste. Per questa ragione, l’Assemblea ha chiesto agli Stati membri del Consiglio d’Europa di “redigere e mettere in atto dei piani nazionali per lottare contro la violenza agita sulle donne, inclusa la violenza commessa in nome del cosiddetto onore, se già questo non fosse stato fatto.”

Non esistono cifre ufficiali sull’incidenza della violenza legata all’onore, tuttavia esiste un consenso sul fatto che le statistiche sarebbero elevate in ragione del fenomeno delle mancate denunce. Inoltre, esistono variazioni fra diversi contesti nazionali che possono corrispondere o meno a elementi culturale e altro.

Il progetto HASP – Honour Ambassadors against Shame Practices adotta un approccio fondato sul genere e vuole contribuire a lottare contro i crimini fondati sull’onore in cinque Paesi dell’Unione Europea: Italia, Spagna, Grecia, Bulgaria e Regno Unito. Questi Paesi costituiscono ambienti altamente differenziati in termini geografici, sociali e culturali, entro i quali gli episodi di violenza legata all’onore sono ugualmente differenziati, in ragione di molteplici fattori.

La violenza contro le donne è forse la violazione umana più vergognosi. Sulla base di quanto affermato dall’Agenzia Europea per i Diritti Fondamentali, una donna su tre (33%) nell’Unione Europea a partire dai 15 anni di età, ha fatto esperienza di violenza fisica e/o sessuale. Al fine di rendere effettivi i diritti umani, questi devono essere in primis tradotti in termini locali e situati nei contesti di potere e di significato. Le comunità locali dei Paesi partecipanti riformuleranno le idee sui diritti umani per adattarle ai loro sistemi culturali e, quindi, attraverso un approccio dal basso alla cooperazione e allo scambio transnazionale, queste idee potranno trasformare la realtà delle donne in Europa. Il progetto HASP mira a incrementare il livello di sensibilità e di consapevolezza sull’accadere di tali crimini in Europa, dai matrimoni forzati ai cosiddetti “crimini basati sull’onore”, e a promuovere misure preventive. In questo senso il progetto HASP aspira alla riformulazione delle politiche europee inerenti alla violenza legata all’onore e a sostenere il bisogno di una maggiore dignità e giustizia sociale(Fonte: http://hasp-project.eu/it/ambito-2/)

Coordinatore del Progetto Prof. Anna Maria Giannini della Facoltà di Medicina e Psicologia, “Sapienza” Università di Roma cofinanziato dal Direttorato “General Justice”, Rights, Equality and Citizenship Programme, European Project, Programme and Pilot Projects 2014 – reference number JUST/2014/RDAP/AG/HARM/7973 con partner la “Fondazione Risorsa Donna” (IT) e le ONG “Four Elements” (GR), Bulgarian Gender Research Foundation (BG), Practical Solutions (UK), Gender Project For Bulgaria Foundation (BG) and Valencia City Council-Local Police (SP).

Sito ufficiale del progetto: http://hasp-project.eu/it/